Ocean Race – Genova The Grand Pomeriggio
Ci ribloccheranno la pagina FB (la pagina, il sito non possono), ce lo sentiamo. Ce la sentiamo “colare giù dal naso”
E forse è la punizione giusta per chi, come noi, non sa mai godersi le isole belle, dimenticandosi di tutto l’Oceano che ribolle intorno.
Ma, come Vi abbiamo detto, la nostra parte più poetica è in viaggio,in Perù. E così, privi della parte più sentimentale, che i sentimenti son i più razionali, che han obiettivi da raggiungere e mica da perdere tempo, restiamo noi qui. In questa calda estate, resa ancora più calda perchè inalberatasi all’improvviso, a vomitare veleni rancorosi e brucianti.
E che senza la logica sentimentale della poesia rischiano una deriva rabbiosa.
Se così è, avete ragione a ribloccarci la pagina, fateci sbollire.
Arriva, quindi, l’Ocean Race, con uno slogan cittadino che prelude a un finale che trova a Genova il suo trionfo.
Trionfo, ma non sappiamo, perchè non abbiamo studiato le cose, se economicamente è un tonfo. Ma parliamo d’altro.
Arriva l’Ocean Race, e su Genova, si carica di uno slogan “Genova The Grand Finale”. Che detto così, a noi che seguiamo i disastri cittadini da un bel po’ ci fa già fare un resato e uno scongiuro.
Perchè di “Grand Finali” Genova ne ha visto un po’. E non sempre lieti Grand Finali
E come abbiamo detto… forse non siam capaci di goderci le cose belle. E chi governa la città, forse, avrebbe ragione a dirci “ma rilassatevi un po’, che, in fondo, mugugnare stanca”
Ma chi governa la città, deve sapere fin da prima che cominci, fin da quando inizia a pensare di candidarsi, che se governa Ge, al di là dell’estemporaneità di una tappa dell’Ocean Race deve navigare in mezzo a un Ocean Rage creato da un secolone di disastri, da un maltrattamento cittadino che non può essere cancellato da feste ed eventi, che anche se incominciasse ad andar tutto bene, resterebbe ancora lì, a consumarsi, a esaurirsi, a tenere tutti in allerta, come i cani bastonati da piccoli, prima di prendere fiducia nei nuovi accudenti, o padroni.
E l’Ocean Rage in cui nuota, e ribolle, come un magmatico muggno, la città, e con cui si devono confrontare gli amminstratori, ha una radice emotiva, sentimentale, quindi molto razionale.
Non si può mettere da parte come una nevrosi immotivata e analizzata senza contesto.
Come fecero quelli che iniziarono a scoprire il sintomo “degli attacchi di panico” tra chi faceva la guerra delle trincee. Che invece erano attacchi di razionalità.
Anche il nostro mugugno, forse, non è un atteggiamento, solo, atavico, ma anche un rigurgito di razionalità, di preoccupazione, grave, sulla città
E allora chi governa la città non può, solo, gioire, anche lui dimenticandosi del contesto, del Grand Finale e della Grand Figura che fa quando accoglie la veleggiata transcontinentale in una nuova Fiera del Mare che non è finita, e che invece doveva essere rilucente all’arrivo delle coraggiose vele brandizzate.
Può, al limite, gioire dicendo “peccato che non abbiamo finito, scusateci ma faremo una bella festa”
Ma, ancora di più, non può gioire salutando il Grand Finale, che però non è proprio Grand perchè si accoglie con dei cantieri in ritardo, mentre la città mostra (e non è novità di questa ultima giunta, da di decenni e decenni) difficoltà. Ma anche difficoltà spicce, come la gestione del verde, che non puoi attribuire alle vecchie giunte perchè la piante ricrescono ogni primavera, e quindi il problema si rigenera e si riproprone da zero. A ogni giunta. E per ogni giunta almeno 5 volte.
Non puoi gioire indicando una Quasi Grand Finale senza accogliere, nei tuoi discorsi, le oggettive difficoltà di una città che ha perso il 30 % (il 29 in realtà) dei residenti in 50 anni. Puoi, al limite, dire che capisci le difficoltà, le hai ben in mente, ma comunque bisogna pensare anche a questi aspetti di eventi, di rilancio della parte di lusso, di turismo, ma scusandoti, a nome della storia di Genova, se non della tua, del resto.
Non puoi gestire l’Ocean Rage del muguno facendo finta di niente. Perchè è da maleducati. E perchè, alla fne, complica le cose perchè i malesseri, se trascurati, si ammalorano (per usare termini amati da nuovi amministratori)
E poi in questo Ocean Rage ci siamo noi, che cerchiamo di riscrivere il tutto per capirci qualcosa. Per capire se siamo noi che siam sempre così criticoni o se vediamo uno che ci caga davanti dovremmo protestare.
Ma che esempi facciamo?!
Vedete, siamo non solo rancorosi, ma anche sboccati.
Che la parte poetica in Perù ci manca, ci calibrava. Se non altro faceva esempi più educati.
E noi siam qui in mezzo alla nostra, e vostra, Ocean Rage ad assistere alla Ocean Race. E a questi venti di festa che a volte ci sembrano sintomi sempre più conclamati di psicosi pubblica e a volte disperati tentativi di gettare la città oltre l’ostacolo.
Sappiamo, o almeno vogliamo sapere, che chi si occupa di città almeno un po’ ci crede. Se no non farebbe tutte ste’ esagerazioni. Ma bisognerebbe avere chiaro che il Business Management non si può applicare a una città. Che nella città devi coinvolgere anche chi zoppica. Non lo puoi eliminare al colloquio di assunzione. Che l’esaltazione gioiosa può venir bene per una fase ma non può essere una strategia, politica e cittadina.
In ogni caso la veleggiata sta arrivando. E sarà anche bella. Non sappiamo, ripetiamo, quanto è stato il sacrificio economico cittadino.
Ma ormai c’è.
E che vuoi fare? Il mugungnone?
Ormai c’è
Ed è anche un evento importante
Quel che ci urta (a parte che non abbiamo studiato la parte economica) è che è presentato male, da maleducati. Che più un evento lo esalti senza ritegno, anche se non hai fatto quello che avevi detto (finire i cantieri del luogo di accoglienza della veleggiata) e anche se lo fai in una città che soffre, più ci appare distonico. E non riusciamo a volergli bene. Almeno noi
Ed è un peccato, perchè se fosse presentato come una bella cosa, per rilanciare nuove identità a Genova un po’ macilente mentre si è consapevoli che bisogna sostenere anche altre funzioni, e malesseri, lo avremmo accolto con gli occhi più speranzosi.
Vabbè, ce lo ricalibriamo da soli, sappiamo che non sarà un Ocean Race – Genova the Grand Finale ma sarà, se non altro, un Ocean Race – Genova the Grand Pomeriggio
Che qualcosa a Genova porterà!
Forse
Se non altro tonnellate di immagini da postcard elettronica, una riga vincente nel CV degli amministratori vigenti, e un altra po’ di acqua al nostro Ocean Rage. Che almeno, il mugugno, in questo contesto, è un sintomo di sanità emotiva