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Vivere con il sensore

Estate 2023, Genova, via Terpi 20 a, un sensore suona, o segnala, o comunica. E si scende giù in strada.
Perché il sensore non è umorale, non è politico, non dorme. Il sensore è esatto.
E anche se non lo fosse, meglio obbedire.

E l’Assessore, che era al convegno “GENOVA DESTINAZIONE FUTURO – Investimenti, progetti, cantieri” (ci dicono, e noi ci crediamo) deve andar via, e correre in via Terpi. Perché, bisogna dirlo, lui i problemi non li evita.

E con i condomini in strada (anche qui bisogna dirlo, non in mutande, perché se vivi con un sensore nelle fondamenta del palazzo in mutande è meglio non starci, mai) si inizia ad ipotizzare.

E quando in Italia si inizia ad ipotizzare, di solito, si fa finchè non muore anche l’ultimo erede della causa. Per cui si è continuato ad ipotizzare nei giorni seguenti. E si continuerà.

Il sensore ha suonato perché, leggiamo, una struttura importante (portante?) si è mossa di un millimetro (che sembra poco ma è tantissimo).
E perché si è mossa?
E difficile, difficilissimo, difficilissimisssimissimo riuscire a non pensare, anche fugacemnente, alle “brillature” del cantiere lì di sotto, dello scolmatore.
Perché quando ti bulli delle brillature, delle bombette, degli scoppi, e le celebri come soluzione ottima, e poi di lì a poco il sensore suona, con i condomini (per loro competenza non in mutande) che ti guardano, è molto difficile escludere, se non altro dalla pubblica discussione, questa causa.

Ma no!
Non son le brillature!
Questo edificio è con il sensore da anni! Anni! La collina è tutta franosa
Ah si?!

E allora dobbiamo desumere che se ci fossero i sensori su tutti gli edifici della collina… altro che rave tutte le notti…

Ma no!
Sono i lavori del consolidamento delle fondamenta del palazzo che hanno scosso le fondamenta!
Ah!?
Bene!

Insomma, le mutande le hanno, ma se seguiamo le ipotesi, imbizzarrite, e cerchiamo di cavalcarle, più che mutande, basic, consiglieremmo le mutande rinforzate di Iron Man, che non son di ghisa, ma quasi di adamantio (si, quello delle ossa di Wolverine e dello scudo di Capitan America)
O meglio, se fossimo condomini dell’edificio di via Terpi 20 a, anche se ci facessero rientrare, andremmo, una volta ogni 10 gg, a dare una bicellatina al sensore, per scuoterlo, per farlo suonare. Giusto per stare in albergo, o dai parenti (che se non c’è una emergenza vera non ci vogliono), perché almeno si dorme tranquilli

Vivere con il sensore

Che ti costringe a vedere i rischi, la realtà.

Che ripropone il dilemma di “Blade Runner”. Che i replicanti non ce la facevano a vivere sapendo l’ora in cui sarebbero stati spenti, morti. E la libertà era vivere senza sapere l’ora della fine. Senza sensori. In caduta libera. La libertà!

Che poi il sensore è anche la conoscenza, quella che poi se ce l’hai non vivi più bene, come si dice nella Bibbia, ma ti rendi conto che puoi scegliere tu. O è, ancora, la pillola rossa e blu, del fighissimo Nio (che non ricordiamo di che colore è la pillola per vivere senza turbamenti e se finissimo nel film, pur sapendo la trama, non ricorderemmo quale scegliere).
O, per essere sul pezzo è la scelta per la Barbie: “Scarpa col tacco o sandalo marcio?”
Conoscenza, e quindi tramestio, consapevolezza, responsabilità, paura? O vivere liberamente, senza sensori!
Senza sensori, anche in via Terpi 20 a, vivere come nel film “Point Break – Punto di Rottura” (appunto), liberi, senza badare troppo ai rischi, liberi

Sia che sia, in modo consapevole o no il mondo, e l’Italia, non chiede i sensori. Anche perché se poi si devono fare i lavori di consolidamento sai le spese condominiali?
E se si mettessero sensori in tutti i centri storici, in Abruzzo, nelle isole?
Sarebbe una gran cosa? O sarebbe la fine?

Insomma.
Sappiamo che la realtà è più seria di quel che si dice in giro
Anzi, la realtà è sempre seria
Ma come la raccontano è divertentissima

E noi, che siam birichini, e un po’ scemi, non possiamo fare a meno di leggerla tutta

E anche in questa vicenda, in questa favola, arriva il finale, il “e vissero felici e contenti” quello che chiude la favola aprendo alla vita, al futuro. Che qui è “e la procura apre un fascicolo senza ipotesi di reato”
Che come apertura totale, al futuro, rispetto alla “e vissero felici e contenti” vince 10 a 1. E’ pure ipnotica!
E’ la burosfera che mette la firma a una questione che non si può capire
E che non si doveva aprire, se no guarda come finisci: con “un fascicolo senza ipotesi di reato” (che è una configurazione logica meglio di un tubo col caleidoscopio)
Che la burosfera non vuole sensori fuori controllo
Solo pillole blu

Qui alcuni link
https://telenord.it/palazzo-evacuato-in-via-terpi-procura-di-genova-apre-un-fascicolo-senza-ipotesi-di-reato-59562

https://www.ilsecoloxix.it/genova/2023/07/24/news/genova_palazzo_evacuato_collina_franosa_procura-12963163/

https://www.lavocedigenova.it/2023/07/21/leggi-notizia/argomenti/municipio-media-valbisagno/articolo/evacuato-il-palazzo-di-via-terpi-lallarme-per-le-mine-nel-cantiere-dello-scolmatore-lanciato-pochi.html

https://www.genova24.it/2023/07/via-terpi-palazzo-evacuato-movimenti-stabilita-351931/

https://genovaquotidiana.com/2023/07/21/via-terpi-la-collina-si-muove-evacuate-42-persone-sono-12-tra-cui-un-minore-e-due-anziani-quelle-sistemate-in-hotel-dal-comune/