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8 e 5 di fuoco

Un duello tra due giganti, ai quali il sole rende, per primi, omaggio
Palazzo del Principe e Navona MSC, creature di latori, Andrea e Gianluigi, di attitudini e capacità forse uguali e di mondi cronologicamente inconciliabili

Che poi, tra le altre cose, questo apparente duello attraverso il tempo rappresenta uno, solo uno, dei dilemmi di fronte ai quali stà la nostra città
Far entrare la gigantesca modernità (ce n’è una anche non gigantesca) del tutto, nella città, o declinare la storia in una urbanistica meglio di come la abbiamo declinata finora (lato mare del Palazzone insegna)?
Far entrare la modernità, gigantesca o minimale, ma coniugandola con declinazioni ancora da definire nella contemporaneità e futuro?

Due persone, personaggi, ugualmente pirati, anzi corsari. Che nell’accezione che vogliamo dargli teniamo il piglio ribelle del piratesco, ma ne escludiamo la tipica rapina, e vogliamo rendere omaggio, invece, alla evidente capacità corsara di solcare, con la autorizzazione in tasca, i mari al di sopra, o meglio in mezzo, alle nazioni e potentati surfandoci in cima e dentro e divenendone, in qualche modo, guida e non sudditi

Andrea e Gianluigi
Che, a Genova, pur non di nascita locale, hanno legato i nomi intrecciandoli con i destini della città. Anzi, contribuendo a forgiarli

Ma a Genova facciamo, oggi, sempre un po’ finta di niente. Che non sappiamo cosa dire. Risparmiando critiche o ringraziamenti.
E risparmiando, sovente, o così appare, anche i ragionamenti pubblici sulla città da fare

8 e 5 di fuoco

Che, se guardate bene, in fondo c’è anche la costruzione del contemporaneo. Che resisterà meno della prima. Perché il posizionamento della prima è da genio militare. Messa lì è ancora inspostabile.

8 e 5 di fuoco
Di fronte a una città che dorme, anche la domenica