Zona 30, in “modello Genova”
Onirica, accennata, d’accatto, casuale
La progettazione e gestione della città assomiglia sempre di più a un sogno, che non si riesce mai a vederne i confini nitidi, e non si capisce
quando si è svegli, o quando soltanto si immaginano cose disordinate
Zona 30, forse, ma forse mi son solo dimenticato lì il cartello
Forse è una citazione, forse serviva mettere 300 cartelli per essere dichiarati “Città europea della Zona 30”
Il “modello Genova” è una malattia, una reazione a un trauma, che diventa un problema
Che anche il “modello Genova” è immaginato? Vero? Citato?
Il “modello Genova”, tra le altre cose, è l’abolizione della realtà nella discussione pubblica urbanistica
E, quindi, l’abolizione della discussione pubblica urbanistica sostituita con le urla che citano progetti sbandierati come se le urla (al di là della metafora) stesse potessero renderli reali
(Genova – Quarto)