Per tornare alla nostra vocazione, di giudicare il Brutto in mezzo al Bello (e per conseguenza il contrario) giudichiamo questa composizione di finestra piano strada.
È un po’ “ammalorata”, direbbero in Aster, col loro stile abituato al linguaggio burocratico stile trincea della 1° guerra mondiale.
Non è perfettamente “rigenerata”, direbbero i partigiani dell’urbanistica delle Smart Cities
Ma questa composizione è posata in via Ruffini. Una via, per conseguenze, perizie (in questo caso contrario di “imperizie”) e storia urbanistica, magica e fuori dal tempo cittadino.
Una via immersa negli alberi e sollevata dietro il mare dove, se ci cammini in mezzo, l’alba, a volte, può sembrare tramonto o la sera puó sembrare mattino.
In questa via la testa leoncina e tutto il resto, che portino un po’ di “rovine del tempo”, rovine di uso e giornate, non di urti, ci pare cosa che aggiunga bellezza e buone e dolci emozioni in chi guarda.
Che un difetto di Carignano, ma solo per noi, è che possa sembrare, talvolta, un po’ “algido”. E questi rovinamenti da uso quotidiano rendono tutto un po’ più “caldo” e vivo.
Per cui per noi questo componimento è Bello. E quando, inevitabilmente, si dovrà restaurare auspichiamo che si usino dolcezze e attenzioni fini ed empatiche con i muri e le teste di leone