Ieri è partito un nuovo servizio. Pubblico. Al Lagaccio.
Un “bus navetta” che rende possibile, dopo 70 anni, una comunicazione più facile tra il Lagaccio profondo (dicesi via del Lagaccio) e le proprie altitudini (dicesi via Napoli, via Bari)
E di fronte a un tal annuncio dovremmo gioirne. E invece siamo sgomenti.
Bisogna dirlo. Come al solito ci troviamo a parlare di cose di cui non riusciamo neanche a raccapezzarci e leggere nella sua eziologia urbanistica.
Ma ne vediamo i risultati
E non sappiamo cosa pensare
Si, il veicolo in mostra nella foto, che potrebbe sembrare un qualcosa che non vogliamo dire o una macchina di un rapper semiarricchito della grande mela, è il “bus navetta”
Ieri è partito un nuovo servizio, pubblico, al Lagaccio.
Che serve ad unire, due pezzi di quartiere
Con un servizio, pubblico, che non facesse fare il giro dell’oca, ma salisse su, subito, così come viene da fare.
E’ quello in foto
6 posti
Una partenza ogni mezz’ora
E’ vero. C’è anche la notizia
Al via lunedì 20 maggio il nuovo bus navetta tra via del Lagaccio e via Napoli
E’ da un po’ che scriviamo poco. Perché non a uno/a solo/a di noi è venuto una specie di silenzio. Ma a tutti, contemporaneamente è venuto il “non sapere più cosa dire”
E anche oggi ci succede così.
E noi salviamo sempre la buona fede ed i buoni intenti
Sia ben chiaro, non è la domanda fatta da reti e ri-reti e arcipelaghi di associazioni che è sbagliata: “Vogliamo più facilità di movimento nel quartiere!”
E’ la risposta che non si sa se sia una sceneggiatura dei Monty Python, o un errore di battitura da tastiera, o un T9 impazzito che ha partorito un progetto che era destinato a un Lego… oppure una visione da Istituzione illuminata che dice: “Poiché, ad oggi, non riesco a fare di più, piuttosto che niente do una risposta al cittadino”
Abbiamo persino paura di non vedere quello che potrebbe essere una novità assoluta nel campo della viabilità mondiale delle città anguste. E non vogliamo fare come quelli che dissero che la televisione non aveva futuro.
E poi magari i “bus navetta” da 6 posti, con i finestrini oscurati, ogni mezz’ora, dalle 9 alle 18, sono il futuro.
Che salire lì sopra è un’esperienza che avremmo voluto fare. Ma partiva dopo 20 minuti. E poi tornavamo giù un’ora dopo. E avevamo fretta.
Avremmo voluto vedere le regole di ingaggio. Come si prenota una fermata lì sopra: “Io scendo qui frè”
A questo punto, con questo servizio. Che se va a bomba porta “in su” 108 persone al giorno. E con questa mole di passeggeri cosa ce ne facciamo della Funivia?
Ma la domanda che vediamo dietro a tutto questo è ancora peggiore.
E’ Cosa ce ne facciamo delle domande?
Alle Istituzioni
O paraistituzioni
Perché formulare una domanda, come ci insegna il sommo libro “Guida galattica per autostoppisti” è il momento più fondamentale per ottenere, anzi, per costruire, una risposta.
E questo vale anche nella formulazione delle domande, frutto di bisogni, esigenze, desideri, fatti, urbanistiche.
E se dare voce a un fastidio, o un desiderio, trovando la domanda giusta, è il primo passo per una risposta… se la risposta che arriva è inaspettata ed incomprensibile (almeno per noi) che dobbiamo pensare?
Che sia sbagliata la domanda?
O che anche ricevere una domanda ed elaborarla abbia bisogno di competenze, e di conoscenze, e di tempo, e di mancanza di compulsioni elettorali
Dobbiamo dire che nel nostro gruppo tutti sognano che il figlio/a un giorno dica, o avesse detto: “da grande voglio fare il Comitato del No!”.
Perché questo è ‘unico atteggiamento sano che vediamo in un genovese. Che se plaudesse a tutti i progetti presentati, chiederemmo un intervento di un pedagogo, dell’estetica. Che dovremmo cercarlo in un altro comune, oppure sugli annunci dei resistenti clandestini.
E quando la risposta che puoi dare a un progetto presentato è: “NO”
Siamo già davanti ad un evento che permette una risposta
Ma quando di fronte ad un progetto presentato l’unica risposta che puoi dare al progetto è: “BOH?”
Siamo in una condizione imbarazzante, e errorigena
Forse dovremmo dare inizio ad i “Comitati del Boh?”
E che domanda c’era dietro la risposta “Funivia sopra il Lagaccio”, o “Rotondola di Carignano”, o “Palabombrini megagalattico”, o “Treno volante in ValBisagno”, o “Lungomare Canepa rifatto che poi non si fa”, o “Spiano del Verde”.
Ma c’era una domanda?
O solo una pulsione?
Ieri è partito un nuovo servizio, pubblico, al Lagaccio
Una “bus navetta”
6 posti
Una partenza ogni mezz’ora
Dalle 9 alle 18
E’ quello in foto
Boh!?